Federico

Decisi di provare ad entrare in Croce Rossa dopo la ricerca di un volontariato che calzasse bene su di me, fin da subito trovai un contesto sano: persone cordiali, unite e soprattutto buone…un ambiente familiare.
Croce Rossa non è solo un’associazione ma è una famiglia e come tale ha al suo interno diverse persone con opinioni diverse, idee diverse, stili di vita diversi, convinzioni diverse ed ambizioni diverse ma tutte unite, unite sotto uno stesso emblema, sotto gli stessi principi…unite per uno stesso ideale.
Una delle grandi caratteristiche di Croce Rossa è proprio questa, l’unità nella diversità e nelle avversità.
Non importa che tu sia volontario o dipendente, soccorritore o meno, giovane o meno sarai sempre un membro della famiglia.

Tutto questo mi rapì, imparai a vivere l’associazione prima di farne parte.
Croce Rossa è il complesso semplice compimento dell’idea di un uomo che, di fronte alla fragilità ed al bisogno altrui non si è tirato indietro, non l’ha ignorato e non si è scoraggiato…nonostante le difficoltà.
E’ questo che ognuno di noi, membri di questo magnifico disegno, cerchiamo di fare tutti i giorni: dare compimento a questo retaggio, a questa missione…a questo souvenir che è rimasto, rimane e rimarrà per sempre nei gesti, nelle azioni, nelle parole, negli sguardi e soprattutto nei cuori di chi porta l’emblema prima che indosso, inciso nel cuore.

Sono molto fiero di far parte di questa idea, di questa unione di gioie, dolori, emozioni, scambi di idee, lavori di squadra e di saldi valori… di questa famiglia che offre centinaia di possibilità e di esperienze diverse per crescere come persona, come volontario ma più che altro per crescere insieme agli altri.

Sono fiero ed orgoglioso di essere un volontario di Croce Rossa Italiana.

Link all’articolo su Federico

Andrea

Ero solo un bambino di 6 anni infreddolito e spaventato, quando una notte per la reazione allergica ad un farmaco ho visto la morte in faccia. Ho dimenticato i volti dei medici che per quasi un mese si sono presi cura di me, ma non ho dimenticato quel volontario e la croce rossa che aveva sulla schiena che mi ha preso in braccio e di corsa mi ha caricato su una vecchia ambulanza e portato in ospedale.

Oggi, 15 anni dopo, ho deciso di pagare il mio debito nei confronti di quel volontario e delle migliaia di volontari che rappresentava entrando a far parte della nostra Associazione.

Non ho mai rivisto quel volontario e so per certo che non smetterò mai di essere grato alla CRI per quella notte e dopo poco più di 6 anni continuo la mia attività insieme a lei dove serve andando fiero del nostro emblema.

Chiara

Fin dall’età di tre anni mio nonno mi prendeva per mano e mi portava a vedere le ambulanze della Croce Rossa. Mi spiegava tutto e io ci rimanevo male perchè non si poteva vedere attraverso i vetri offuscati. Così un giorno gli dissi :
-“Quando sarò grande entrerò anch’io in Croce Rossa.” Passò un po’ di tempo e non ci pensai più fino all’età di tredici anni, quando la “mia vecchia cara” scuola media organizzò una visita alla … Croce Rossa.

Ricordo che era un sabato mattina , andammo in C.R.I. ed alcuni volontari ci spiegarono l’associazione, ci fecero visitare la sede e … provare alcuni presidi delle ambulanze.
Vuoi per la novità, io da quel giorno volli entrare a far parte del mondo del soccorso. La scelta fu abbastanza sofferta perchè dovetti aspettare la maggior età prima di poter entrare a far parte dei Volontari del Soccorso perchè nel mio Comitato la componente Giovani non era presente, così appena compii i diciotto anni mi iscrissi subito.

Oggi sono sei anni che faccio parte di questa nobile idea che illuminò Henry Dunant ed è la scelta più bella e più significativa che ho fatto nella mia vita . Niente secondo me può sostituire il sorriso di un paziente e vedere le varie sfaccettature della vita altrui aiuta ad apprezzare meglio la mia. GRAZIE CROCE ROSSA!!!!


Chiedi al webmaster per l’inserimento di una testimonianza